SANDRO FOTI


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La valle dell'Adige

BICICLETTE > Itinerari

I miei Viaggi: LA VIA CLAUDIA AUGUSTA IN BICICLETTA
Lago Resia, Malles, Glorenza, Lasa, Laces, Merano, Nalles, Bolzano, Ora, Salorno, Trento, Rovereto, Borghetto, Zuane, Bussolengo, Verona, Sommacampagna, Erbè, Ostiglia.

371 km
Lungo il fiume Adige dalla Val Venosta alla pianura padano-veneta.
(4 giorni)

LA VIA CLAUDIA AUGUSTA
ASSE CULTURALE EUROPEO DALL’ADRIATICO AL DANUBIO.

2000 anni fa gli antichi romani costruirono questa strada per valicare le Alpi. Così la Via Claudia Augusta fu un corridoio per soldati, commercianti e pellegrini. Oggi è anche un parco naturale e culturale, ma con le sue piste ciclabili, è un paradiso per tutti gli amanti della bici.

Il Lago Resia
26 Agosto 2009 - Milano - Resia (treno) e Resia - Laces (bici)
Appuntamento al binario 12 della stazione Centrale di Milano. Treno regionale per Verona. Ore 06:00!
Tutti puntuali, ma… manca Paolo! Si è svegliato tardi e sta raggiungendo la stazione in modo rocambolesco. Ci telefona: si è fatto dare un passaggio da un automobilista, e gli ha caricato a bordo del furgone la sua bici.
Matteo e GioGio prendono il treno per Bormio, mentre io, Michele, e Paolo (giunto appena in tempo) saliamo sul treno per Verona. Matteo e GioGio faranno il passo dello Stelvio e abbiamo convenuto l’appuntamento a Prato allo Stelvio.
Giungiamo abbastanza rapidamente a Verona ed ecco la prima sorpresa. Il treno per Bolzano è stato soppresso per motivi tecnici. I passeggeri sono quindi autorizzati a salire sul treno diretto a Innsbruck, ma su quel treno non è consentito salire con le bici. Così Paolo intraprende una mediazione con il Capostazione, che acconsente a farci salire, non dopo una ulteriore discussione anche con il Capotreno. A Bolzano infine un altro treno per proseguire fino a Merano.
E qui a Merano c’è ad attenderci il pulmino che Paolo aveva prudentemente già prenotato. Questo pulmino da dodici posti a sedere ha agganciato un carrello per il trasporto delle biciclette. In circa un ora ci porta ai bordi del lago Resia evitandoci così la salita al passo. Qui scattiamo le foto del famoso campanile immerso nell’acqua del lago e visto che inizia a piovere approfittiamo per fermarci a mangiare.
Dopo pranzo partiamo, comunque, anche se piove leggermente e percorriamo un breve tratto di strada per immetterci sulla pista ciclabile che costeggia il lato occidentale del lago. La pista è nuova e fantastica ed ha anche smesso di piovere.
Scendiamo così velocemente in picchiata tra una enormità di piante di mele.
Nel frattempo Matteo e GioGio hanno raggiunto Prato allo Stelvio e siccome sono in anticipo, decidono di venirci incontro. Il nuovo appuntamento è così per Glorenza, in piazza. Quando arriviamo è giusto il momento per un gelato.
La pista adesso conduce velocemente a Laces attraversando ancora i campi coltivati con le famose mele della Val Venosta. Qui alloggiamo in un ottimo Bed&Breakfast e dopo una doccia rilassante andiamo a cena. Canederli (polpette di carne nel brodo) e poi carne con finferli (funghi).

La birra Forst
27 Agosto 2009 Laces - Cadino.
Abbondante colazione, come si usa in questi casi prima di una giornata sui pedali!
La ciclabile è davvero piacevole ed è mantenuta in perfette condizioni. L’Adige continua a farci compagnia insieme alle mele. Quante mele!!! A metà mattina arriviamo a Merano. Come possiamo dire di no alla visita della birreria Forst? Poi, nell’ora di pedalata successiva alla sosta, nel gruppo aleggia una strana allegria…
Ci fermiamo per il pranzo a Bronzolo! Qui il nostro cicloviaggio si trasforma in una vacanza eno-gastronomica.
I nostri buoni propositi di pedalare leggeri sono spazzati via da due abbondati vassoi di salumi e formaggi misti.
Dopo pranzo il ritmo è decisamente da passeggiata domenicale... ma è anche giusto così. Godiamoci il paesaggio!
A Cadino, alle porte di Trento, ci fermiamo in un altro B&B. Dopo una doccia e una pizza siamo così pronti per una bella dormita.

La cima Coppi
28 Agosto 2009 Cadino - Bussolengo.
La colazione, come quella del mattino precedente, è stata abbondante, e come al solito, “belli leggeri” iniziamo a pedalare.
Entriamo in Trento e visitiamo questa simpatica città. Giusto il tempo di una foto di gruppo e una veloce visita alla cattedrale e quindi ci rimettiamo sulla ciclabile.
Qui la ciclabile è sempre molto bella, ed il paesaggio inizia a cambiare. Le mele adesso fanno posto alle vigne.
Acquistiamo alcuni panini ad un baracchino “Bicigrill” lungo la ciclabile, che mangeremo più tardi sulle sponde dell’Adige.
All’altezza di Borghetto, purtroppo, la bellissima ciclabile, che ci ha accompagnato lungo questi tre giorni, finisce! Al centesimo chilometro della tappa giornaliera ecco poi il “Gran Premio della Montagna”. Uno strappetto di un paio di chilometri, che culmina al paese di Zuane e crea selezione all’interno del gruppo. Ci aspettiamo però in cima. Adesso dovrebbero mancare solo 10 km, ma Bussolengo, programmato arrivo odierno, è in cima ad un'altra piccola collinetta!

L'Airone rosso
29 Agosto Bussolengo - Ostiglia.
La colazione dell’ultimo giorno ci riempie a sufficienza, e dopo una pedalata tranquilla, siamo a Verona. Tappa obbligata è l’Arena e poi, il balcone di Giulietta.
Dopo Verona il percorso originale della Via Claudia Augusta compie un ansa dirigendosi verso Sommacampagna e poi Custoza. Allunghiamo così su un percorso non più molto ben segnalato e a volte “noioso”.
La guida, che Paolo porta agganciata sul manubrio, dice che gli ultimi 6 chilometri saranno su sterrato.
I primi di questi chilometri, anche se alcuni di noi hanno bici con copertoni lisci, procedono regolari fino ad un cartello. “
Dal 15 Marzo al 15 Settembre, per la salvaguardia della riproduzione dell’Airone Rosso, consigliamo questa deviazione”. Continuare su uno sterrato tranquillo o povero Airone Rosso? Pensiamo alla sua riproduzione e scegliamo la via più difficile.
Solo dopo un paio di pedalate ci assalgono un numero indefinito di insetti, poi dei rami bloccano il passaggio e spesso siamo costretti a scendere dalle bici per sollevarle e superare l’ostacolo.
Sono avanti 30 metri rispetto al gruppo, quando sento una esplosione. Il pneumatico di Matteo è andato! E speriamo che Matteo non incontri adesso un Airone Rosso! Veloce sostituzione e ripartiamo subito. Fortunatamente poco dopo finisce la deviazione per la salvaguardia dell’Airone Rosso, ma il percorso ancora per un breve tratto è su sterrato. In piazza ad Ostiglia ci fermiamo in un bar per riprenderci un po’. Riprendiamo le bici per raggiungere la stazione ferroviaria. E… un’altra bucatura. Questa volta Michele, anche lui con una bici da corsa. Siamo ad un chilometro dall’arrivo.
Davanti alla stazione (c’è un nuovo edificio) le classiche foto di gruppo.
Arriviamo a Milano verso le 21.00. Io scendo a Lambrate, ma il gruppo prosegue per... Burgher King in Piazza Duomo!
Grazie a tutti per la bellissima esperienza passata insieme, ed in particolare a Paolo nella foto qui sotto nel mezzo, per la sua super organizzazione.



Scarica il file per il GPS:
La via Claudia Augusta in bici


La via degli Antichi Romani in bicicletta


TAPPA

Dist. km

Resia - Laces

55.30

Laces-Cadino

96.30

Cadino-Bussolengo

116.00

Bussolengo-Ostiglia

103.00

Media totale 19.4 km orari.



Materiale che ho portato:
Borraccia da mezzo litro.
Sali minerali.
Abbigliamento ciclistico estivo 2 set.
Un solo paio di scarpe per tutto.
Due magliette e due pantaloni corti.
Felpa, set per l'igiene personale e crema solare.
Attrezzi e materiali per le riparazioni.
Il tutto in due sacche laterali e uno zainetto piccolo.



L’Impero Romano, alla conquista delle province della Rezia-Vindelicia e del Norico, ebbe la necessità di difendere la linea di confine a nord, lungo le terre del Reno e del Danubio. La Via Claudia Augusta servì proprio a questo.
Tracciata nel 15 a.C. da Druso, figlio adottivo di Augusto, fu portata a termine da suo figlio, l’imperatore Claudio, nel 46-47 d.C.
A lui, dunque, si deve il nome della via che, partendo dalla pianura padano-veneta (un ramo dai pressi di Venezia, ed un ramo da Ostiglia, nei pressi di Mantova) raggiungeva Augusta Vindelicum (ora Augsburg, in Baviera) e da qui toccava la sponda destra del Danubio nei pressi dell’odierna Donauwörth per un totale di 350 miglia romane (520 km ca.).
La bicicletta è il mezzo di locomozione più adatto per apprezzare fino in fondo l’intero le opportunità offerte all’escursionista dalla Via Claudia Augusta. L’antica via romana, infatti, invita già di per sé il moderno viaggiatore a entrare in una specie di “macchina del tempo”.
Il ritmo della bicicletta si avvicina al ritmo del carro, oppure a quello del cavallo e consente di coprire, ogni giorno, distanze considerevoli, lasciando comunque il tempo per visitare i centri storici più importanti.
Il percorso della pista ciclabile non sempre passa all’interno delle cittadine, per cui occorre saltuariamente compiere una deviazione. Ma fermarsi nei villaggi più piccoli in cui andare alla scoperta di qualche piccola curiosità rende il viaggio ancora più bello.
I ciclisti comunque trovano lungo la Via Claudia Augusta un reticolo di piste ciclabili e di strade secondarie, che consentono un viaggio in piena libertà.
La presenza poi, lungo l’itinerario di moltissimi centri abitati grandi e piccoli, permette di usufruire di una fitta rete di alloggi e ristoranti.


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